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La transe, che durante il XIX secolo era collegata a esperimenti medianici e ipnotici, è diventata oggetto di ricerche etnologiche. Oggi in Occidente essa non riguarda più solo pochi specialisti e affiora nella nostra società. Tuttavia, l'attuale movimento della transe manca di basi teoriche: può cominciare a costruirle, sostiene Lapassade, se inizia a interessarsi realmente a ciò che accade in altre culture, ritrovando dispositivi, procedure iniziatiche e tecniche nella prospettiva di una ripresa creativa e consapevole delle proprie risorse vitali. La prima parte del libro descrive la genealogia delle varie figure di transe, dalle società primitive fino alle nuove forme di transe metropolitane, passando attraverso il culto di Dioniso, il vodu, il sabba del Medioevo. Nella seconda parte, la transe investe la psicosociologia dei gruppi e la psicoterapia rituale. Infine, la terza e ultima parte presenta gli aspetti principali di un'antropologia della transe e dell'esperienza di una coscienza "modificata" o "esplodente", affrontando inoltre il problema dell'eventuale "simulazione" di questo stato "secondo" del corpo e della coscienza.